Sta finendo di comporsi in questi giorni il programma definitivo de “L’Uomo che cammina” – Non Festival di Sacro e Natura, un evento della durata di tre giorni, il 29 e 30 giugno, 1 luglio, dedicato a Bismantova. Un cammino e una riflessione sul rapporto tra uomo, natura e dimensione spirituale, un accompagnamento verso i lavori di recupero dell’Eremo che partiranno concretamente entro settembre.
Nel corso dei tre giorni si alterneranno proposte artistiche, culturali, di cammino vero e proprio e di contatto con l’ambiente, la rupe ma anche le borgate attorno a Bismantova, fino ai territori di Villa Minozzo e Vetto. A cadenzare le attività saranno le ore canoniche della vita monastica: mattutino, ora media, vespro e compieta.
Una di queste proposte richiede una particolare “partecipazione” da parte della comunità. È in programma sabato 30 giugno, all’ora dei vespri (le 18.30): si intitola Linea Poetica, e sarà una performance artistica e transumante a cura di Ermanio Beretti, con i bambini delle scuole dell’Infanzia e gli artisti del collettivo ArteUmanze. La performance vedrà il coinvolgimento, oltre che di Beretti, di Francesco Genitoni, Renato Borghi, Elisa Pellacani, Debora Costi, Simona Sentieri, Giovanni Raffaele Bonini, Corrado Tamburini, Palmiro Incerti, James Bragazzi, Fabrizio Ugoletti Fabretti, Silvano Scaruffi, Luciano Giansoldati, Marisa Grimelli, Angela Pietranera e Camillo Canovi, dei bambini dell’Istituto Comprensivo di Castelnovo Monti, delle Scuole dell’infanzia di Castelnovo e Felina, della Scuola dell’infanzia Mater Dei. Una performance che avrà l’obiettivo di “racchiudere” un luogo importante di Castelnovo, la Pineta di Monte Bagnolo, con una sorta di “abbraccio” composto da lenzuola usate, sulle quali saranno realizzate opere e verranno espressi pensieri scritti. Il gruppo artistico sta raccogliendo le lenzuola usate per questo evento: è possibile donarle consegnandole alla Biblioteca comunale “Raffaele Crovi” negli orari di apertura. “Quella che realizzeremo – spiega Beretti – sarà appunto una “linea poetica”, una installazione da leggere lungo un cammino di 500 metri, il periplo attorno a Monte Bagnolo. Un percorso che sarà realizzato cucendo o annodando lenzuola, che potranno essere stese a terra oppure appese, a creare una grande poesia collettiva, con pensieri personali, assemblaggi materici, poesie visive, performative, utilizzando tanti linguaggi diversi. Vorremmo utilizzare lenzuola usate, così che raccontino anche il loro “vissuto”, una ulteriore storia da aggiungere alle storie. In vista dei lavori all’eremo, stiamo anche pensando di allestire un percorso similare, fatto con pezzi di funi, in settembre lungo il periplo di 8 km attorno alla Pietra di Bismantova”.
L’UOMO CHE CAMMINA
Sarà un incontro tra culture diverse e diversi modi di vedere questo luogo. Più che un evento davvero un cammino, con il filo conduttore dell’ambiente, la sostenibilità, il rapporto tra l’uomo, il sacro e la natura. Tre giorni di cammini fisici, reali, percorsi attorno e sulla Pietra, e poi iniziative musicali e artistiche. Un cartellone di alto spessore culturale. Non Festival perché lontani da un mero elenco di attività e di ospiti: tre giorni con poche cose seguendo le ore canoniche della giornata monastica, con momenti di meditazione, lectio magistralis, la collaborazione con il Museo Diocesano per la mostra di Sergio Padovani a Palazzo Ducale, il coinvolgimento Ermanio Beretti e ArteUmanze, una sezione sulla musica sacra, incrociata con testi sacri e testi letterari, una iniziativa nell’ambiente dei Gessi triassici con il Teatro delle Albe e la partecipazione di musicisti senegalesi, una lectio del Maestro zen Taiten Guareschi, un intervento di don Giordano Goccini, che creerà anche un collegamento con il Sinodo dei giovani in Vaticano di quest’anno, anch’esso basato sull’idea di Cammino. Il manifesto è opera dell’artista Corrado Tagliati che ha anche donato una serie di cartoline realizzate appositamente per l’evento.
La proposta espositiva a Palazzo ducale di Sergio Padovani, artista modenese giovane ma già riconosciuto anche a livello internazionale, sarà la mostra “Vis Mentua”, curata da Francesca Baboni e Stefano Taddei, una ricerca artistica sulla base di un contatto e una riscoperta delle chiese della montagna con opere tutte inedite. Opere su una religiosità che rimanda anche ai culti antichi e dei misteri del creato, dedicate ai Santi a cui sono intitolate chiese presenti sul territorio. Una esposizione che vuole essere anche un invito a visitare queste chiese.