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Il racconto di un’esperienza unica di dialogo e giustizia riparativa al Teatro Bismantova, con Agnese Moro e Franco Bonisoli

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È una strada molto particolare quella scelta a Castelnovo Monti per commemorare i 40 anni dall’omicidio di Aldo Moro. In una Italia che ancora oggi si interroga su contorni, dietrologie, aspetti non detti e mai emersi di quei giorni, il prossimo 23 giugno, sabato, al Teatro Bismantova, si parlerà dell’esperienza di “giustizia riparativa” che nell’arco di 7 anni ha costruito un dialogo che sembrava impossibile, tra ex protagonisti della lotta armata, che hanno poi ripudiato quel percorso di violenza, vittime e parenti di vittime di tale violenza. Un dialogo che è poi sfociato anche in un libro, “Il libro dell’Incontro”, che è lo stesso titolo dell’iniziativa in programma nella sala principale del Teatro Bismantova sabato alle 17.30. Un dibattito al quale parteciperanno Agnese Moro, giornalista e figlia di Aldo Moro, Franco Bonisoli, ex membro delle Brigate Rosse e membro del nucleo di fuoco in via Fani, Giorgio Bazzega, figlio di Sergio Bazzega, Maresciallo di pubblica sicurezza assassinato nel dicembre 1976, Maddalena Crippa, attrice e membro del gruppo di Giustizia Riparativa nel ruolo di mediatrice, insieme ad altre personalità culturali che hanno favorito questo percorso. Un momento che non ripercorrerà la storia d’Italia, quanto piuttosto racconterà storie personali lontanissime, che a un tratto sono riuscite con grande fatica a trovare un punto di contatto e di incontro. Un percorso di giustizia parallela a quella ordinaria, delle aule di tribunale e delle carceri, giustizia che spesso viene invocata a gran voce per poi però accorgersi che non è sufficiente. Ad avviare questa esperienza pressochè unica in Italia, ma che ha avuto a livello internazionale precedenti importanti (come ad esempio in Sud Africa dopo la fine dell’apartheid), era stato il Cardinale Carlo Maria Martini prima della sua morte, ed è poi proseguito attraverso una serie di incontri tra vittime e responsabili, di diverse estrazioni politiche, della lotta armata negli anni settanta. È proprio muovendo dalla constatazione che né i processi né i dibattiti mediatici all’insegna della spettacolarizzazione del conflitto sono riusciti a sanare la ferita, che un questo numeroso di vittime, familiari di vittime e responsabili della lotta armata ha iniziato a incontrarsi, a scadenze regolari e con assiduità sempre maggiore.
Su questa iniziativa spiega il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Emanuele Ferrari: “Insieme alla direzione artistica del Teatro abbiamo scelto di ricordare così Aldo Moro. Proponendo un dialogo che sembrava impossibile ma che è diventato addirittura un libro e un incontro autentico. Crediamo che il cammino della giustizia riparativa sia quanto mai attuale. Per iniziare a capire, per credere in una forma di riconoscimento che avvicina le persone, a partire dalla constatazione, come direbbe Primo Levi “che questo è stato”, e da qui riprendere il filo dell’umanità”.