Uno spettacolo originale, divertente e che fa anche riflettere sulla difficoltà (reale o apparente?) nei rapporti tra uomini e donne. Superando la canonica e ormai antiquata considerazione che le due “metà del cielo” siano pianeti completamente diversi. Il 7 febbraio va in scena al Teatro Bismantova, nell’ambito della stagione 2019-2020, “Scusa se ti chiamo stronzo – live”, tratto dal fortunato libro omonimo di Mirko Spelta, che ne è anche protagonista. Cosa passa veramente nella testa di un uomo sentimentalmente parlando? E come riconoscere quello giusto in mezzo ad un mare di bugiardi, immaturi, infedeli? Queste sono le domande alla base dello spettacolo, nato dal libro pubblicato da Piemme Edizioni nel 2017, nel quale l’autore compie un viaggio ironico e semiserio nella mente di un uomo “tipo” e nei meccanismi che ne governano scelte, gusti, atteggiamenti, comportamenti e risposte, per cercare di suggerire al mondo femminile come sono fatti davvero questi “benedetti” uomini in campo sentimentale. Allo stesso modo, con ironia e leggerezza, ripercorrendo dal vivo gli argomenti del libro, l’autore interroga se stesso e soprattutto il pubblico presente in sala (che diviene co-protagonista della performance) sui meccanismi dell’amore e sui difetti di comunicazione tra i sessi. I testi dello spettacolo sono di Spelta e di Chiara Bacci, e si sviluppano attraverso un alternarsi di piccoli monologhi, brevi sketch che ripropongono la dialettica quotidiana uomo-donna, con la collaborazione dell’attrice Alessandra Eleonori e dibattiti sui diversi argomenti che riguardano la vita di coppia, nonchè momenti musicali interpretati dallo stesso autore con l’accompagnamento del maestro Franco Barbera.
Abbiamo rivolto a Mirko Spelta alcune domande sulla genesi del suo libro e del suo spettacolo.
Perchè i rapporti tra uomini e donne sono così complessi da avere spesso bisogno di una “guida”, quasi di un “traduttore”?
“Perchè gli uomini e le donne comunicano con modalità molto differenti, che spesso risultano tra loro difficilmente comprensibili. A tutti sarà capitato di sentire una donna chiedersi o chiedere a un’amica, riferendosi alla frase di un uomo “ma cosa avrà voluto dire?”, dando per scontato che quell’uomo nel dire una frase abbia sottinteso altro; ebbene questo meccanismo, che peraltro è abbastanza lontano dalla mentalità maschile (difficilmente un uomo dice qualcosa per intenderne un’altra), lascia aperte una infinita serie di possibilità interpretative che possono generare davvero confusione. E allora ogni tanto vale la pena guardarci dentro, tutti quanti, per poter capire davvero noi stessi e l’altro sesso, e capire meglio come siamo fatti e come ragioniamo. Capirsi è la chiave per vivere felici insieme, se non ci si capisce, è dura”.
In quale modo si differenzia lo sguardo di un uomo verso una donna e quello di una donna verso un uomo?
“Se un uomo capisse gli sguardi di una donna la vita sarebbe molto più facile, purtroppo gli uomini sono abbastanza limitati nel campo della comunicazione non verbale, mentre le donne sono molto più intuitive, sottili, ed emotivamente intelligenti”.
Per quali motivi nelle donne spesso si arriva a una profonda sfiducia nella capacità di costruire un rapporto positivo con un uomo? Aspettative troppo alte o incapacità degli uomini di incarnare l’ideale delle donne?
“Questa è davvero una bella domanda. Per quello che posso dire io, nella mia piccola esperienza, credo che gli uomini maturino molto più tardi delle donne, non soltanto in età adolescenziale, ma anche da “adulti” fatti e finiti. Maturano ad esempio l’idea di un rapporto stabile e definitivo, lo dico con le dovute eccezioni ovviamente, con maggiore fatica e in età più avanzata rispetto alle donne. Questo “gap” probabilmente è alla base di molte difficoltà e rotture nelle relazioni che a loro volta danno origine a quella sfiducia che è figlia di una serie di esperienze negative. Ma ovviamente questa è soltanto la mia personale lettura, che non ha pretese ulteriori se non quelle di fare qualche considerazione ragionata su ciò che spesso accade nella vita di tutti i giorni”.
In quali modi la modernità e i nuovi strumenti comunicativi stanno influendo nel dialogo tra i sessi?
“Questo è un argomento delicato, perchè se da un lato i nuovi strumenti comunicativi ci danno modo di raggiungere facilmente chi in passato sarebbe stato improbabile raggiungere, dall’altro attraverso la comunicazione telematica si corre spesso il rischio di dare un’impressione di noi che non corrisponde a ciò che siamo veramente, così come di interpretare male la tecnologia (esagerando un pò si potrebbe dire che ha ucciso più coppie un like sui social che la peste nel medioevo). Ma fuor di metafora credo che la linea guida più sana da seguire sia sempre quella di utilizzare gli strumenti a disposizione a nostro favore, senza cadere nella trappola di farci “usare” noi dagli strumenti stessi. Quindi un rapporto sano con la tecnologia comunicativa, soprattutto relativizzandolo molto, perchè la vita vera è dal vivo”.
“Vorrei ringraziare – conclude Spelta – chi ha contribuito a questo spettacolo, Chiara Bacci che lo ha scritto con me, Marco Rampoldi che ha curato la collaborazione artistica, Alessandra Eleonori e Franco Barbera che saranno con me sul palco, l’Assessore alla Cultura di Castelnovo Emanuele Ferrari e il Direttore Artistico del Teatro Bismantova Giovanni Mareggini. Vi aspettiamo il 7 febbraio in teatro”.
Mirko Spelta è autore di libri e trasmissioni radiofoniche, è stato ospite di diverse trasmissioni televisive (tra le quali «Porta a Porta» Rai uno e «Milleeunlibro» Rai uno) e radiofoniche (tra le quali Radio Capital, Radio Number one, Radio Lombardia). Ha curato seguitissime rubriche in tema di rapporti tra uomini e donne sulle testate Affaritaliani.it e «Bella.it; ha rilasciato interviste sulle maggiori testate nazionali.