CASTELNOVO MONTI
A Castelnovo nelle ultime 24 ore si registrano 17 persone in più poste in isolamento domiciliare, perchè risultate positive al tampone, o conviventi di persone positive o comunque sintomatiche. Ausl informa che l’incremento dei casi positivi registrati oggi è dovuto a un incremento della produzione di refertazione tamponi del laboratorio di Reggio Emilia che è passato da una iniziale produzione di circa 120 tamponi refertati al giorno agli attuali 500 grazie alla acquisizione di nuove tecnologie; inoltre all’incremento degli operatori formati per l’esecuzione dei tamponi, e a un notevole incremento dei tamponi della componente territoriale (drive in, strutture per anziani, ambulaotori Covid) che si somma alla componente ospedaliera. Infine va sommato il recupero di una quota di tamponi ancora in processazione del giorno precedente.
Si evidenzia che a fronte di circa 500 tamponi effettuati solo il 50% è risultato positivo. La stragrande maggioranza dei tamponi positivi non è ricoverata ma a domicilio: dei 247 casi in più ben 211 sono a domicilio pari al 85% con una riduzione dei casi ospedalizzati e un minor numero di decessi.
Le persone positive in totale sul territorio di Castelnovo dall’inizio dell’emergenza è di 80.
L’Ausl di Reggio Emilia oggi è intervenuta per spiegare che “in stretta collaborazione con la Conferenza Sociale Sanitaria Territoriale, gli Enti Locali ed i Comitati di Distretto stiamo facendo fronte, ormai da tempo, attraverso una serie di interventi organizzativi urgenti nelle Case Residenze Anziani finalizzati a contenere la diffusione del virus. Quella degli anziani e dei disabili nelle strutture residenziali è infatti una popolazione particolarmente fragile ed esposta, sia perché spesso queste persone sono già debilitate da altre patologie, sia per la situazione di convivenza e condivisione degli spazi che certamente favorisce la diffusione del virus. La decisione degli Enti Gestori di limitare rigidamente l’accesso ai visitatori esterni, messa in atto già nei primi giorni dell’epidemia, è andata in questa direzione. Si è reso poi necessario prevedere la possibilità di isolare persone con un quadro clinico compatibile con Covid-19, individuando zone dedicate all’interno delle strutture. Questo ha comportato il blocco temporaneo di nuovi ingressi nelle strutture, in particolare in quei centri dove sono già presenti ospiti Covid positivi. Ad oggi le rappresentanze dei gestori riferiscono di avere individuato, con modalità adatte a ciascuna situazione organizzativa, zone di isolamento utili ad accogliere ospiti in fase critica. Estremamente significativa si sta rivelando la formazione a distanza messa a disposizione dall’AUSL per gli operatori di tutti i servizi anziani e disabili, anche in relazione all’utilizzo dei Dispositivi di protezione individuale (DPI)”. Ulteriori informazioni su questo tema sono presenti sul sito dell’Ausl di Reggio Emilia.
AGGIORNAMENTO REGIONALE
Sono 14.787 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 713 in più rispetto a ieri; 58.457 i test effettuati, 3.925 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, mercoledì 1^ aprile, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.443 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (374 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 359, 6 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.644 a 1.732: 88 in più, quindi, di cui 58 uomini e 30 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.566 (89 in più rispetto a ieri), 1.150 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 416 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 25 residenti nella provincia di Piacenza, 24 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 3 in quella di Bologna (di cui 1 nel territorio imolese), 1 in quella di Ferrara, 4 in quella di Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 2 a Forlì e 2 a Cesena, 5 in quella di Rimini.3decessi si riferiscono a residenti fuori regione.
Per i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi, a Reggio sono 2.553 (246 in più, crescita che si deve anche un aumento dell’attività del laboratorio di analisi).
Da domani, giovedì 2 aprile, in Emilia-Romagna si parte con lo Screening su tutto il personale della sanità pubblica e privata convenzionata e dei servizi socioassistenziali della regione, da Piacenza a Rimini. Si inizierà con una prima batteria di 50mila test sierologici, per poi proseguire con ulteriori 100mila test (già ordinati), con l’obiettivo di arrivare a 200mila complessivi; saranno effettuati attraverso un piano e un calendario programmato dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute.
Per accertare la guarigione delle persone già risultate positive, in modo rapido e senza che debbano scendere dall’auto, sono stati allestiti diversi “drive through” con materiali e mezzi dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e l’impiego del volontariato: a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (Re), Cesena e Forlì e, per i dipendenti positivi e poi guariti che devono essere sottoposti a tampone per poter tornare al lavoro, quello del Sant’Orsola di Bologna.
Prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione. Da ieri a oggi, passano complessivamente da 5.039 a 5.044, tra ordinari (4.501) e di terapia intensiva (543).
A Reggio Emilia sono 730 a Reggio (55 terapia intensiva), tra l’hub Arcispedale Santa Maria Nuova in città, l’ospedale di Guastalla, il Magati di Scandiano.
Quarantanove occhiali protettivi, 950 camici impermeabili, 137mila cuffie copricapo, 405.800 guanti in lattice, 13.640 mascherine chirurgiche, 319.500 altri tipi di mascherine tra cui le “Montrasio, 2 mila copriscarpe: questo è quanto il Dipartimento nazionale della Protezione civile ha fatto pervenire in Emilia-Romagna tra ieri e oggi.
Negli ultimi giorni sono stati recuperati dispositivi di protezione individuale e materiali anche attraverso requisizioni fatte in aeroporto e interporto dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza. Proprio questa mattina, all’aeroporto Guglielmo Marconi sono state requisite 50mila mascherinechirurgiche importate dalla Cina e destinate a rivenditori privati; e, all’interporto di Bologna, oltre 13mila dispositivi medici monouso di produzione italiana, destinati alla Repubblica Sudafricana, già consegnati all’Agenzia di protezione civile dell’Emilia-Romagna.
Dal 26 marzo ad oggi i dispositivi di protezione individuale e materiali medicali consegnati alla Protezione civile regionale come esito di operazioni di requisizione sono state: 92.900 ffp2, 234.745 mascherine chirurgiche, 1.199 aspiratori chirurgici, 13.910 dispositivi monouso per la ventilazione respiratoria.
Sono stati 761 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, martedì 31 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 9.747 giornate di impegno effettuato. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze (263, tra Cri e Anpas), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (459, con una significativa presenza – 60 – degli scout Agesci), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma (13) e l’attività di segreteria e logistica a supporto dei Comuni nei Coc, i Centri operativi comunali (28).