CASTELNOVO MONTI
Nelle ultime 24 ore sono state registrate 6 persone positive a Castelnovo Monti. Il totale dei positivi sul territorio comunale attualmente è di 86.
AGGIORNAMENTO REGIONALE
Sono 15.333 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 546 in più rispetto a ieri; 62.027 i test effettuati, 3.570 in più. Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi, sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Complessivamente, sono 6.640 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (197 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 366, 7 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.732 a 1.811: 79 in più, quindi, di cui 44 uomini e 35 donne.
Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.663 (97 in più rispetto a ieri), 1.177 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 486 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 19 residenti nella provincia di Piacenza, 11 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 18 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (di cui 2 nel territorio imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in quella di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena, di cui 1 nel forlinese, 4 in quella di Rimini. 4 decessi si riferiscono a residenti fuori regione.
I casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi, a Reggio Emilia sono 2.665 (112 in più di ieri).
Come annunciato nei giorni scorsi, sono iniziati oggi da Piacenza a Rimini i controlli su tutto il personalesociosanitario della sanità pubblica, privata convenzionata e dei servizi socioassistenziali, sia sintomatico che asintomatico, per garantire la sicurezza degli operatori e consentire loro di lavorare in condizione di massima tutela, per sé e per i pazienti.
La Regione si è dotata di test sierologici che permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di sapere se il paziente è venuto in contatto con il virus, e se è diventato immune. Chi risulta negativo verrà testato dopo 15 giorni, i positivi saranno sottoposti a un tampone tradizionale per averne conferma.
Oggi pomeriggio sono partiti a Bologna i primi test sierologici sui dipendenti sanitari del S. Orsola, dell’ospedale Bellaria e del Maggiore, oltre che in alcune realtà sociosanitarie del territorio, come le case residenza per anziani (Cra). Come da indicazioni regionali, si comincerà dai reparti maggiormente esposti alla possibilità di contagio. Al Rizzoli hanno già effettuato il tampone su 600 operatori, a Montecatone su 237 operatori su 371.
A Reggio Emilia sono iniziati oggi pomeriggio i test sierologici agli operatori dei reparti di malattie infettive, terapia intensiva e pneumologia presso il laboratorio dell’Arcispedale Santa Maria Nuova.
Il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione ha visto da ieri a oggi, passare da 5.044 a 5.078 tra ordinari (4.530) e di terapia intensiva (548).
A Reggio Emilia sono 731 a Reggio (58 terapia intensiva), tra il Santa Maria Nuova, l’Ospedale di Guastalla, quello di Scandiano e per quanto riguarda l’apporto delle strutture private, Villa Verde con 40 posti letto.
Atterrato oggi pomeriggio all’Aeroporto Marconi di Bologna il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna
Un flusso di materiali medico-sanitari da 100 metri cubi, composto da 185 mila tute, 1 milione di mascherine chirurgiche e 15 mila occhiali protettivi, destinati alla Protezione civile e alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per fare fronte all’emergenza Covid-19. E’ il carico atterrato oggi pomeriggio all’Aeroporto Marconi di Bologna; il primo di tre voli cargo in arrivo dalla Cina, con materiale sanitario acquistato dalla Regione Emilia-Romagna. Per domani è previsto l’arrivo di un secondo volo cargo, con altre 70.000 tute. Il terzo volo arriverà nei prossimi giorni con altri 140 metri cubi di materiale sempre proveniente dalla Cina.
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L’infezione da Coronavirus si può manifestare in forme asintomatiche, paucisintomatiche o comunque benigne, o in forme più gravi con compromissione polmonare importante. La possibilità di sviluppare forme più critiche dipende da diversi fattori fra cui l’età più avanzata, patologie croniche preesistenti, la persistenza di febbre per diversi giorni o la comparsa di sintomi impegnativi come la dispnea. La gestione di queste situazioni è affidata in prima battuta al medico di famiglia, che raccoglie la descrizione dei sintomi, che conosce da tempo il proprio paziente, che sa della presenza o meno di malattie croniche preesistenti e del loro livello di complessità, che ha contezza della composizione del nucleo famigliare e del profilo di rischio di tutti.
Le forme paucisintomatiche non necessitano dell’intervento delle equipe speciali di continuità assistenziale, il medico di famiglia le gestisce con la terapia più appropriata. L’attivazione avviene per quei pazienti che per età avanzata, malattie concomitanti, durata e gravità dei sintomi hanno necessità di un inquadramento più spinto. È il medico curante che, valutato bene il caso, decide se la gestione possa avvenire in tranquillità senza particolari approcci o viceversa se sia necessaria una valutazione più articolata. Questo inquadramento non è finalizzato a fare tamponi al domicilio, che possono essere fatti o meno al paziente a seconda delle sue condizioni, e che comunque sono stati eseguiti fin dall’inizio dell’epidemia a cura del Servizio di Igiene Pubblica, ma per identificare situazioni di criticità più complessa che meriti un approccio terapeutico differente. Da ultimo le forme più gravi con quadro di compromissione respiratoria particolarmente severa sono sempre area di intervento a cura del 118.
Le Unità speciali di continuità assistenziale quindi non sono il team che fa i tamponi a domicilio, non sono uno strumento di intervento destinato a tutti ma solo ai casi complessi non critici, non si attiva direttamente o attraverso chiamate al 118, non può e non deve sostituirsi al medico curante.
L’attività è svolta tra gli altri dal dottor Luigi Cavanna, direttore di Oncologia, che sta facendo alcune visite domestiche insieme alla sua equipe.
Sono stati 758 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, mercoledì 1^ aprile; dall’inizio dell’emergenza, con le 10.505 giornate di impegno contate ieri, si è largamente superata quota di 10mila. Le principali attività riguardano il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze (266, tra Cri e Anpas), il supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (400 con una significativa presenza degli scout Agesci), la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma e l’attività di segreteria e logistica a supporto dei Comuni nei Coc, i Centri operativi comunali.
Domani è prevista la partenza di un contingente di volontari ANA (Alpini) per Bergamo, destinati al supporto dell’ospedale della città.