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Dalla collaborazione tra Icarus e Comune di Castelnovo Monti nell’ambito de L’Uomo che cammina, arrivano le “Storie dell’Appennino”, eventi musicali diffusi nel territorio montano

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Salvaguardare la natura, incontrare mestieri trasmessi di generazione in generazione, immergersi nelle atmosfere evocate dalle montagne dell’Appennino, dare voce alla sperimentazione e una ribalta ai giovani musicisti, fa parte della missione che, a trent’anni dalla fondazione, Icarus Ensemble ha voluto assumersi con il festival intitolato “Storie dell’Appennino”, presentato questa mattina a Reggio Emilia al circolo Catomes Tòt. Tra le più apprezzate formazioni dedite all’esplorazione e valorizzazione della musica contemporanea, Icarus Ensemble sarà impegnato in una iniziativa originale e senza precedenti a cui prendono parte strumentisti under 35, ensemble internazionali e un’intera comunità dell’Appennino reggiano.

“L’occasione per progettare ‘Storie dell’Appennino’ – spiega il presidente di Icarus Marco Pedrazzini – è stato il bando PNRR sulla transizione digitale che comprende diverse tematiche importanti come l’attenzione a comunità periferiche, la salvaguardia della natura, la valorizzazione degli aspetti sociali e culturali del territorio. Icarus Ensemble ha deciso di focalizzare l’attenzione sull’Appennino reggiano, territorio ricco di storia e di bellezze naturali, con un ecosistema tanto variegato quanto fragile.”

Afferma il Sindaco di Castelnovo Monti, Emanuele Ferrari: “La collaborazione con Icarus è per noi molto importante, perché arricchisce quel che stiamo facendo sul territorio sia dal punto di vista sociale e culturale attraverso la presenza della musica e perché rappresenta un valore aggiunto di straordinaria qualità per il nostro “NonFestival” L’Uomo che cammina. Si tratta di un’esperienza che ospitiamo non solo a Castelnovo ma anche in diversi comuni dell’Appennino ed è per questa ragione che ‘Storie dell’Appennino’ sarà presente anche a Villa Minozzo e Ventasso. Saranno tutti eventi che uniscono musica, spiritualità, radici del territorio e intrecciati da relazioni con realtà di respiro internazionale come Icarus.”

“Storie dell’Appennino” è un festival diffuso nel territorio con appuntamenti il 5, 6 luglio e il 31 agosto. Oltre ad individuare percorsi dedicati alla musica popolare, contemporanea, tradizionale e sperimentazione si è dato particolare risalto al tema dell’ecologia, grazie anche ad un essenziale legame con la comunità che vive nei luoghi dove si svolgeranno i concerti.

“Storie dell’Appennino” prende il via il 5 luglio – ore 17 – al Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti con la partecipazione attiva degli artigiani del territorio coinvolti nella realizzazione in scena dei propri manufatti accompagnati da suoni e gesti, in una performance sicuramente inusuale. A seguire i musicisti dell’ensemble Kuraia (Paesi Baschi) presenteranno due composizioni da camera di Zuriñe Gerenabarrena e Gabriel Erkoreka mentre Icarus Ensemble proporrà una rivisitazione di valzer, polche e mazurche della tradizione dell’Emilia con un programma che inframmezza l’intero pomeriggio. Previsto un omaggio a Salvatore Sciarrino da Istantanea Ensemble (Italia) e da Icarus – con l’esecuzione di Due risvegli e il vento per soprano, clarinetti, violino, viola e violoncello e di Anamorfosi per pianoforte – e la presentazione di composizioni di Gioia Gurioli, Livia Malossi, Alfonso Santimone e Dimitri Sillato.

Il festival continua a Santo Stefano di Pineto con una pagina della compositrice Maria Eugenia Luc. A conclusione della prima giornata del festival sarà eseguita Grande Preghiera di Bismantova di Nicola Cisternino, per strumentarium tibetano e tre ensemble strumentali, traguardo di un lungo e paziente lavoro che ha coinvolto duecento ragazzi del centro estivo per la realizzazione delle preghiere e per un’esperienza di ascolto di strumenti tibetani. L’evento coinvolgerà non solo gli studenti ma anche gli abitanti per la preparazione e realizzazione delle preghiere su tessuti colorati per la composizione di una Grande Preghiera Tibetana per la Pace. Il concerto sarà perciò un rituale d’inaugurazione con la partecipazione attiva di tutti gli esecutori.

La seconda giornata del festival si apre– ore 12 – a Santo Stefano di Pineto con la compositrice Maria Eugenia Luc impegnata in un seminario a sfondo ecologico. Al Teatro dei Mantellini di Villa Minozzo –ore 17,30– i solisti dell’Ensemble Kuraia eseguiranno composizioni di Mikel Chamizo e Félix Ibarrondo e successivamente l’Ensemble Cameristico Variabile S. Gaggia (Italia) proporrà la ricostruzione di una partitura teatrale mozartiana: La Pantomima rinata.

Ci si sposta – ore 21 – al Parco Canevari di Busana per l’incontro con lo scrittore e poeta Tiziano Fratus che dialogherà con Emanuele Ferrari, neo sindaco di Castelnovo ne’ Monti, sul tema dell’ecologia a partire dal suo ultimo libro che fa riferimento agli splendidi castagni secolari del parco.

In tarda serata il gran finale della prima parte del festival sarà la prima esecuzione assoluta di Ephémères harmonies, opera commissionata dal Festival per video, flauto, chitarra, arpa, percussioni ed elettronica, composta a sei mani da Alexander Vert, Miguel Fernandez e Thomas Koppel e affidati ai solisti dell’Ensemble Flashback (Francia) e di Icarus Ensemble che daranno vita ad un lavoro di forte impatto tecnologico e allo stesso tempo di basso consumo energetico, con elettronica dal vivo e proiezioni sulle fronde degli alberi.

La seconda parte del festival si terrà il 31 agosto – ore 21 al Parco Tegge di Felina e prevede il coinvolgimento della comunità dell’Appennino per la preparazione di WORKING CLASS Operapaese per Castelnovo che il celebre compositore Giorgio Battistelli ha ideato come una nuova creazione che metta in relazione e valorizzi le attività artigianali del territorio. Operapaese è stata pensata da Giorgio Battistelli come un’operazione originale che porta sulla scena venti voci femminili per dar vita a un mondo di suoni e di gesti oggi in via d’estinzione. In perfetta sincronia con i tempi musicali e teatrali previsti dalla partitura, in un gioco d’incastri timbrici e ritmici troveranno un inedito risalto gesti forgiati da un’antica tradizione. Icarus Ensemble ha commissionato a Giorgio Battistelli la composizione per un organico strumentale che affianchi le voci delle donne durante l’esecuzione, proposta al festival in prima assoluta. In scena, lo stesso Icarus diretto da Giorgio Battistelli, Pierluigi Tedeschi, attore e le percussioni di Nicola Raffone.

Come dimostra la progettazione di “Storie dell’Appennino” l’attività di Icarus Ensemble è costante e a largo raggio e include la valorizzazione dei giovani talenti, proseguendo la fortunata esperienza di Icarus Junior e Icarus vs Muzak. Tra le attività più recenti è del 2020 la partecipazione di Icarus Ensemble come partner a RIGENERA, con un programma dedicato al rapporto tra Musica e Architettura. L’ensemble ha vinto il bando del Ministero degli affari esteri “Vivere all’Italiana in Musica” per la diffusione della musica italiana nel mondo. Tra le più recenti produzioni i Folksongs per gli anniversari di Berio e Barberian presentati a Ravenna Festival, Festival Aperto e alla Filarmonica di Badajoz in Spagna e tra le monografie si segnala la ripresa di Professor Bad Trip di Romitelli, di Gold di Nova e una nuova produzione di Alfred Alfred di Donatoni presentata con la regia di Muta Imago a Reggio Emilia. La monografia dedicata a Sciarrino è uscita in un CD edito da Kairos che ha riscosso il plauso della critica internazionale. Tra le produzioni multimediali Codice incanto ha vinto il bando MAECI e CD dedicati alla presenza dell’antico nella contemporaneità editi da Da Vinci. Icarus Ensemble è costantemente invitato a presentare concerti e progetti nei più prestigiosi festival internazionali.

 Come importante ripensamento della relazione fra musica e territorio, ‘Storie dell’Appennino è un progetto di Icarus Ensemble realizzato principalmente con fondi TOCC, si avvale del contributo della Ernst von Siemens Foundation, di parte della sovvenzione del Ministero della Cultura, dei contributi della Regione Emilia-Romagna e rientra nella rassegna ‘L’uomo che cammina’, consolidata realtà della cultura montana.

A sostegno dell’attività del festival è stata lanciata una sottoscrizione on line: https://www.ideaginger.it/progetti/storie-dell-appennino-working-class-operapaese-per-castelnovo-ne-monti.html

Info: www.icarusvsmuzak.com