Quattro giorni nel luogo dove centinaia di montanari reggiani persero la vita, usati come schiavi dai nazisti
Dall’8 all’11 maggio 2025, il Comune di Castelnovo ne’ Monti, l’Unione montana dei Comuni dell’Appennino reggiano, Istoreco Reggio Emilia, Anpi, gli istituti storici di Bergamo, Macerata, Piacenza e il Centro di ricerca Schiavi di Hitler di Como organizzano un viaggio a Kahla, in occasione delle celebrazioni per l’80° anniversario della liberazione del campo di lavoro e della fine della Seconda guerra mondiale in Europa.
Il viaggio sarà un’opportunità per onorare i cittadini deportati delle varie province coinvolte e per rinsaldare i legami con il Comune di Kahla, gemellato con Castelnovo ne’ Monti dal 2021. Il motivo? Molti civili catturati nel 1944 dall’esercito nazista nella montagna reggiana vennero destinati proprio a Kahla, in Turingia, dove lavorarono in un grande impianto dell’aviazione bellica nazista. Kahla è diventato un nome noto nella montagna reggiana grazie ai racconti dei sopravvissuti e alle ricerche storiche che, negli anni, hanno gettato luce su queste vicende. Tale legame ha portato alla nascita di un gemellaggio ufficiale tra Castelnovo ne’ Monti e Kahla.
Non si può parlare del lager a Kahla nel senso di un’unica struttura. Si tratta invece di un complesso di lager in funzione tra aprile 1944 e aprile 1945 con numerosi sottocampi presenti a Kahla, Großeutersdorf, Leubengrund, Eichenberg, Hummelshain. L’esistenza di questo complesso di campi era finalizzata a fornire manodopera per l’impianto industriale nelle gallerie sotterranee del monte Walpersberg, dove vennero prodotti gli aerei Messerschmitt Me262 per conto della REIMAHG BauGmbH.
Gli italiani furono soltanto uno tra i gruppi nazionali di lavoratori deportati: ci furono anche sovietici, polacchi, belgi, olandesi, francesi, cecoslovacchi e jugoslavi. L’alloggio, l’alimentazione e il trattamento dei 12.000 lavoratori stranieri erano organizzati in maniera che la salute del deportato venne inevitabilmente distrutta. Si conoscono i nominativi di 805 morti di cui 460 italiani.
«Il viaggio in occasione dell’80° anniversario dalla fine della guerra è un ulteriore passo in quel fondamentale cammino in cui la memoria rende giustizia e soprattutto sa raccontare la vita delle persone in una dimensione di futuro e di costruzione di pace. Mai come oggi penso ci sia bisogno di viaggiare per allacciare legami, non solo vedere le cose», commenta il sindaco di Castelnovo Monti Emanuele Ferrari.
«A Kahla ad esempio il campo di lavoro forzato non si vede più di tanto, lo puoi capire se leggi le storie e le testimonianze. Per questo un grande ringraziamento va ai parenti delle vittime che sono stati i primi a voler ricostruire la storia del campo e a compiere ormai tanti anni fa questo viaggio, che ora possono fare insieme a tanti altri castelnovesi e persone dell’Appennino così da costruire una memoria comune», continua Ferrari.
E continua: «È fondamentale trasmettere il racconto e la storia alle giovani generazioni, far comprendere che questo è stato e non si deve ripetere, e l’unico modo è coltivare legami e sviluppare capacità di ascolto. In un mondo dominato dal senso di potere e della forza possiamo così capire la fragilità dell’essere umano e costruire la pace. Questi viaggi ci aiutano a costruire un futuro di pace».
Il viaggio si terrà da giovedì 8 sino a domenica 11 maggio in pullman, con soggiorno nella città di Jena, non lontano da Kahla.
Per informazioni e iscrizioni, scrivere a viaggimemoria@istoreco.re.it oppure telefonare al 375 6459728 il lunedì, mercoledì, giovedì dalle 14.30 alle 16.30.