Lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi è stato stabilito dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, che ha disposto l’attivazione della fase di preallarme su tutto il territorio, d’intesa con la Direzione regionale dei Vigili del Fuoco e il Comando Regione Carabinieri Forestale.
Squadre dei Vigili del Fuoco e del volontariato di protezione civile sono impegnate in attività di avvistamento e spegnimento incendi, mentre i Carabinieri Forestale attivano pattuglie per attività di prevenzione e repressione.
Dal primo luglio, presso la sede dell’Agenzia regionale, tutti i giorni dalle 8 alle 20 è attiva la Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP), come prevede il Piano regionale antincendio boschivo; a supporto, operano funzionari delle Prefetture e dei Comuni.
In orario notturno è attivato un servizio di reperibilità H24, la risposta alle chiamate d’emergenza viene garantita dalle sale operative dei Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco. Ogni giorno, la Direzione dei Vigili del Fuoco attiva 9 squadre dedicate all’antincendio boschivo, dislocate nelle diverse province, e il concorso aereo. Oltre 50 squadre di volontari di protezione civile operano sul territorio, formate ed equipaggiate a presidio di punti di avvistamento sui boschi. I Carabinieri forestali dedicano ogni giorno 18 pattuglie specializzate per il controllo dei fuochi e per le indagini in caso di incendio di bosco.
All’interno delle aree forestali, vige il divieto quasi assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci. È proibita la pulizia dei pascoli e dei terreni mediante abbruciamento delle stoppie e sono vietati anche gli abbruciamenti controllati di materiale vegetale.
Chi viola queste prescrizioni o adotta comportamenti che possono innescare un incendio boschivo rischia sanzioni fino a 10.000 euro. Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni, se l’incendio è provocato volontariamente in maniera dolosa; da 1 a 5 anni, se viene causato in maniera involontaria, per negligenza, imprudenza o imperizia. Chi provoca un incendio può inoltre essere condannato al risarcimento dei danni.
La telefonata è gratuita: vanno indicati il proprio nome e cognome, il numero da cui si sta chiamando, la località dell’area che sta bruciando e le dimensioni dell’incendio; prima di riagganciare, attendere la conferma del messaggio ricevuto.