Lo spettacolo è finito, si spengono le luci e gli attori tornano dietro le quinte tra gli applausi fievoli di un pubblico amareggiato… Il silenzio cala sul teatro della montagna e non rimane che rassegnarsi ed uscire fuori in attesa che venga annunciato il prossimo spettacolo.
Dopo anni di agonia è tristemente giunta all’epilogo la storia del punto nascita dell’ospedale S. Anna di Castelnovo ne’ Monti dove il PD ha fatto e disfatto, cercando di distrarre, confondere e fare passare questa scellerata decisione alla popolazione della montagna cuocendola a fuoco lento come “la rana bollita”.
Tutti pronti a tutti i livelli a spendere parole rasserenanti, tutti pronti a metterci la faccia rimbalzandosi le responsabilità, tutti a condurre le persone a pensare che avrebbero fatto, che avrebbero umanamente considerato la sicurezza delle partorienti, soprattutto quelle che abitano le zone più remote del crinale e che avranno urgenza di recarsi in ospedale in particolari condizioni atmosferiche o di traffico.
Tutti sempre bravi a parlare in politichese, a predicare una cosa per poi arrivare a fare l’opposto, e a nulla è servito essere entrati nel MAB o che il nostro appennino sia stato dichiarato area pilota per ingenti fondi regionali….
Adesso nessuno è colpevole, nessuno poteva immaginare, fare, cambiare il corso degli eventi perché si giustificheranno additando le responsabilità a qualche entità astratta, e si laveranno la faccia e la coscienza per il fatto di avere partecipato ad una lotta collettiva contro non si sa bene chi, forse ai mulini a vento.
Eppure questa volta le cose sono chiare, forse fin troppo per sembrare vero così come le responsabilità, questa volta ci sono nomi e cognomi, c’è un partito che governa Stato e Regione, che nomina il direttore sanitario e che decide cosa e come fare in totale autonomia: il PD.
Il responsabile è un partito composto da tutti i suoi rappresentanti che hanno deciso di essere eletti nelle sue fila e che avrebbero ancora, in un estremo atto di dignità, la possibilità di dissociarsi da questo modo di gestire la cosa pubblica dimettendosi, gridando forte il loro dissenso così come stanno gridando il loro dolore i cittadini traditi dal partito che hanno eletto a governare i loro interessi.
Adesso è il tempo di schierarsi chiaramente senza tanti giri di parole se si è con il PD , accettando anche questo ennesimo sopruso ai danni della comunità della montagna (pur di rimanere al soldo di un padrone ingiusto ed opportunista) oppure se si è liberi e si preferisce stare con le vittime e non con il carnefice!
Adesso è l’ora di alzare la voce ma indirizzandola contro chi ha preso questa decisione, è ora di aprire gli occhi e guardare bene in faccia la realtà perché il re è nudo.
Grazie, PD. Grazie per avere calato la maschera e grazie per averlo fatto prima delle elezioni affinché tutti possano vedere cosa siete capaci di fare e decidere liberamente se stare con voi o contro di voi.